Come ho inventato la strategia di difesa dai cani quando sono in bicicletta

 

Novembre 1994, mi sono da poco trasferito in Brianza e la percorrenza giornaliera per raggiungere e tornare dal posto di lavoro in bicicletta a Milano é triplicata: 60 Km al giorno contro i 20 precedenti. Alle 6 e 30 esco di casa come al solito e imbocco la strada intercomunale che collega Ronco Briantino, dove abito, a Carnate. Sta albeggiando e c'e una nebbia fittissima che vedo a malapena la strada, giungo in prossimità dell'ultima villa del paese quando, all'improvviso, sento un cane che mi abbaia vicino al polpaccio sinistro, istintivamente mi metto a pedalare all'impazzata sino a quando riesco a distanziarlo correndo il rischio, però, di finire nel fosso perché andando forte non avevo il tempo di capire in quale punto della strada mi trovavo causa la forte nebbia. Dimentico subito l'episodio perché non era la prima volta che mi correvano dietro dei cani.

Il giorno successivo ancora forte nebbia e quando arrivo vicino alla villa si ripete la scena del giorno precedente.

Il terzo giorno la nebbia scompare e allora giunto in prossimità della villa vedo un cane di media taglia all'esterno della recinzione che, appena mi vede, attraversa la strada e comincia a corrermi dietro, mi metto a pedalare forte e riesco a distanziarlo. (Oggi é di moda ma allora, sopratutto in Inverno, al lavoro in bici percorrendo una distanza cosi elevata andavano solo gli sfigati o gli originali, io credo di appartenere alla seconda categoria).

Arrivo al Sabato e mi reco in Comune per segnalare il problema, sono già informati e mi dicono che la colpa é dei padroni della villa che danno da mangiare al cane randagio. Mi reco allora dai padroni della villa e loro dicono che non danno da mangiare a nessun cane randagio, ma solo ai loro che stanno dentro la recinzione, in effetti in quel momento il cane non c'era ma é plausibile che si recassi li solo alla sera per dormire all'esterno e avere un pò di cibo e di giorno se ne andava a zonzo.

Devo risolvere il problema ma come? Cambiare strada mi allunga il percorso di qualche Chilometro e non mi va bene, smettere di andare in bici al lavoro e usare l'auto o il treno non se ne parla neanche perché ho abbandonato tali mezzi per sentirmi un uomo libero dai condizionamenti che tali mezzi comportano e allora decido che l'unica soluzione e affrontare l'animale.

Il lunedì mattina esco di casa con la classica pompa lunga già in mano, pronta all'uso, ma prima fisso la parte mobile alla fissa con dello scotch in modo che assomigli a un bastone e mi dispongo ad un eventuale combattimento. Giunto vicino alla villa il cane mi punta come al solito, attraversa la strada e comincia a corrermi dietro, quando lo sento a qualche metro mi fermo di scatto, scendo dalla bici e la metto di traverso e poi brandisco la pompa in aria proferendo qualche frase minacciosa: il cane si ferma, cessa di abbaiare, dopo di che stiamo immobili a guardaci negli occhi una decina di secondi dopo di che il cane perde la concentrazione e accenna a tornare indietro ma qui faccio l'errore di salire subito sulla bici e ripartire e il cane, che allontanandosi di tanto in tanto si girava per vedere se c'erano novità, ricomincia a rincorrermi per cui scendo ancora dalla bici e mi allontano camminando all'indietro con la pompa in mano, la bici condotta a mano, lui riprende la sua marcia di allontanamento e quando lo vedo a una distanza tale che, anche volendo, non potrebbe più raggiungermi, risalgo in bici.

Nei giorni successivi ho attuato questa strategia e ho visto che funziona, dopo qualche giorno il cane era sparito, forse portato in qualche canile a seguito delle mie lamentele e io avevo imparato che non serve scappare e come comportarmi nelle situazioni più comuni.

Non ho ancora avuto l'onore, si fa per dire, di verificare se questa strategia funziona con cani notoriamente aggressivi, quelli di moda oggi che mandano ogni anno all'ospedale o al cimitero un pò di persone, sopratutto bambini. La mia sensazione é che queste razze, selezionate per combattere, non si intimoriscano dinnanzi a uno che scende dalla bici e brandisce la pompa ma occorra fare di più, come minimo usare la bici come arma di difesa sperando che essa non sia troppo leggera....


Riferimenti:

 
http://www.ciclistaurbano.net/ciclista_difesa_attacco_cani_branco.html

 
 
 

Articolo 3247 verificato al 2022-06-02 categoria: Circolazione stradale