FENOMENOLOGIA DEL NO VAX di Paolo Becchi

 

Viene sempre bene il vecchio metodo: identificare una nuova figura di nemico, e criminalizzarlo. Questo nuovo criminale” è il no vax. Ma chi è il no vax? È un cospirazionista e un cospiratore, è qualcuno che non crede nella scienza”, un oscurantista convinto probabilmente che la terra sia piatta, politicamente un reazionario, ed anche un pericoloso agitatore politico, verosimilmente un fascista o neofascista, pronto a colpire con la violenza. Il personaggio è così perfettamente costruito.

Nel nuovo video che vi presentiamo oggi in esclusiva su Byoblu, il filosofo Paolo Becchi propone una fenomenologia del no vax.

Ecco il testo del video riportato in forma integrale:

Esiste un paese (il nostro) dove ormai tre quarti della popolazione è addomesticato, e pronto ad accettare qualsiasi cosa il governo proponga. Il gregge si fida del suo pastore, e non manca di nulla. Ma c’è un problema, un piccolo problema: un quarto di paese è vaccino-scettico”. Nessuno sondaggio ve lo dirà mai, ma i sondaggisti, quelli che fanno onestamente il loro mestiere, da tempo lo sanno. Di questo quarto fanno parte non solo i non vaccinati ma anche una quota di vaccinati che a sentire parlare di qualche morto a seguito del vaccino e di terza e di quarta dose di Pfizer cominciano a diventare sospettosi.

Che un quarto di popolazione non abbia diritto di esprimersi nei mezzi di comunicazione di massa è inaccettabile. Perché non sono più i pochi e sparuti untori”, quelli che giravano senza mascherina e a cui era sufficiente dare la caccia con qualche drone e un paio di agenti di polizia: ora sono folle anonime di persone, che spontaneamente si riversano nelle strade, scendono nelle piazze e protestano civilmente contro la vaccinazione forzata. Non più singoli cani sciolti”, come si sarebbe detto una volta, ma una vera e propria minoranza. Che dà fastidio. Che non si allinea. Che si ostina a non capire che ciò che fa il governo è per il bene di tutti, per la salute collettiva”. Occorre dunque passare alle maniere forti.

Viene sempre bene il vecchio metodo: identificare una nuova figura di nemico, e criminalizzarlo. Questo nuovo criminale” è il no vax. Ma chi è il no vax? È un cospirazionista e un cospiratore, è qualcuno che non crede nella scienza”, un oscurantista convinto probabilmente che la terra sia piatta, politicamente un reazionario, ed anche un pericoloso agitatore politico, verosimilmente un fascista o neofascista, pronto a colpire con la violenza. Il personaggio è così perfettamente costruito. Carl Schmitt, in pagine ormai classiche, era stato tra i primi a denunciare il ricorso al diritto, in particolare il diritto penale, per affrontare le contestazioni e gli avversari politici: il nemico politico viene ridotto così ad un semplice criminale”, a qualcuno che infrange la legge.

Specie in situazioni di emergenza”, come la nostra, si tratta di un’arma considerevole: chi contesta un potere che è in crisi, non si vede trattato come un nemico” politico, ma come un comune criminale, perdendo in questo modo ogni possibilità di legittimare la propria azione politica. Il no vax è il criminale dei nostri giorni. Poco importa che egli non esista, che cioè nella realtà non ci siano no vax, ma uomini e donne che contestano politicamente questo governo e che non vogliono, legittimamente, subire un trattamento sanitario della cui necessità o opportunità non sono convinti. Questo significa criminalizzazione”: trattare, far apparire questi uomini e queste donne come degli spostati mentali, dei facinorosi, se non dei veri e propri criminali, come appartenenti ad una pericolosa setta.

Si comincia dagli insulti: il no vax è un cretino, sono asini, minoranza ignoranza”, come li ha chiamati un infettivologo di successo. E come tale è gente che va odiata, a cui va resa la vita difficile’, che non può insegnare o fare il medico”, che va esclusa dalla vita sociale”, che merita un cartello al collo”, e che dulcis in fundo andrebbe trattata con il piombo”, come imboscati che vanno fucilati”, “ sono solo alcuni dei commenti, questi, provenienti da diversi esponenti politici, giornalisti e medici della tv. Quelli che criticano il linguaggio dell’odio nella rete, ma che possono esprimersi liberamente nei termini indicati su giornali e televisioni. E nessuno sembra essersi scandalizzato, per tutto questo. Nessuno sembra trovare inquietante e pericoloso che stampa e media alimentino un odio viscerale contro alcuni cittadini italiani vaccino-scettici”, fatto di proposte di punizioni esemplari”, di esclusione dalla vita sociale, dal diritto a ricevere gratuitamente le cure sino al diritto di lavorare o di studiare. Va tutto bene: chi non si vuole vaccinare deve venire privato dei suoi diritti “ garantiti dalla Costituzione. Il no vax deve diventare né più né meno che un apolide: un soggetto escluso dalla protezione che lo Stato garantisce ai suoi cittadini, un paria. Ed è questo che il green pass lo sta di fatto facendo diventare.

E, dall’altra parte, visto che il no vax non è semplicemente un contestatore, ma un criminale”, i controlli di polizia si fanno più intensi, si comincia a dire che gruppi di no vax prepareranno attentati e sommosse violente, si perquisiscono e arrestano persone sospette. È banale dirlo, ma impossibile non farlo: la storia davvero non insegna nulla, niente di niente. La lezione non viene mai imparata: di fronte ad una emergenza” “ vera o presunta che sia “, la democrazia va in quarantena, i diritti individuali perdono di importanza, le necessità” giustificano tutti i mezzi, dalle punizioni esemplari” all’esclusione di parte della popolazione dalla vita sociale.

Il prossimo passo è facile da immaginare: il no vax diventerà, presto o tardi, il capro espiatorio di una politica vaccinale che si rivelerà fallimentare. Sarà colpa sua quando qualcosa andrà storto. Leggere René Girard per sapere come funzioneranno le cose: quando il fallimento della vaccinazione di massa sarà sotto gli occhi delle persone, quando la violenza e la protesta rischierà di esplodere, il no vax” sarà la vittima innocente a cui attribuire la responsabilità di tutto quello che potrebbe succedere.

Sembra un copione già scritto, un film che saremo costretti a vedere. Ma la cosa che più mi spaventa, è che la maggior parte di noi saranno talmente assuefatti, ormai, alla propaganda di regime di questi mezzi di informazione e all’ipocrisia di chi ci governa, che finiranno per trovarlo un film noioso e cambiare canale.


Riferimenti:

 
https://www.byoblu.com/2021/09/21/fenomenologia-del-no-vax-paolo-becchi/

 
 
 

Articolo 3683 verificato al 2021-09-21 categoria: Dal Web