QUELLO CHE NON TI HANNO DETTO SUI TRAPIANTI DI ORGANI UMANI

 

QUELLO CHE NON TI HANNO DETTO SUI TRAPIANTI DI ORGANI UMANI



Non ti hanno detto che l'espianto di organi quali cuore, fegato, polmoni, reni, ecc., si effettua da persona in coma, sottoposta a ventilazione mediante intubazione, e non da un morto in arresto cardio-circolatorio-respiratorio, come tutti intendiamo.

La persona viene incisa dal bisturi mentre il suo cuore batte, il sangue circola, il corpo è roseo e tiepido, urina, può muovere gambe, braccia, tronco, ecc... Le donne gravide portano avanti la gravidanza.

Non è vero che prima si interrompa la ventilazione e che poi, a cuore e respiro fermi da 20 minuti, si inizi il prelievo, ma è proprio l'opposto.

Gli organi vengono tolti da persona che ha perso la coscienza, dichiarata d'autorità in morte cerebrale, le cui reazioni alla sofferenza prodotta dall'espianto sono impedite da farmaci paralizzanti o da anestetici.

Prof. Dr. Massimo Bondì, L.D. Pat. Chir. e Prop. Clin. Univ. La Sapienza Roma, chirurgo generale e patologo generale: “La morte cerebrale è ascientifica, amorale e asociale” (Audizione Commissione sanità 1992).

Dr. David W. Evans, Fellow Commoner of Queens’ College Cambridge, cardiologo dimessosi dal Papworth Hospital per opposizione alla “morte cerebrale”: “C'è grande differenza tra essere veramente morto ed essere dichiarato clinicamente in morte cerebrale” (Audizione Commissione sanità 1992).

Dr. Robert D. Truog, Dr. James C. Fackler, Harvard Medical School Boston: “Non è possibile accertare la cessazione irreversibile di tutte le funzioni del cervello [Critical Care Medicine, n° 12, 1992, “Rethinking Brain Death” (Ripensamento sulla morte cerebrale)].

Prof. Peter Singer, Presidente dell'Associazione Internazionale di Bioetica: “...la morte cerebrale non è altro che una comoda finzione. Fu proposta e accettata perché rendeva possibile il procacciamento di organi” (Congresso di Cuba 1996).


Dr. Cicero Galli Coimbra, Head of Department neurology and neurosurgery, Univ. Sau Paulo, Brasil: “...i protocolli diagnostici per dichiarare la morte cerebrale (test dell’apnea) inducono un danno irreversibile su pazienti che potrebbero essere salvati” (Convegno internazionale Roma 19/2/2009).


IL DIBATTITO SCIENTIFICO INTERNAZIONALE E' ROVENTE, MA IN ITALIA CONTINUA LA CENSURA.


Riferimenti:

 
http://www.antipredazione.org/

 
 
 

Articolo 4841 verificato al 2022-06-05 categoria: Dal Web