Davide Rebellin muore investito da un camion, qualche riflessione.

 

Un altro Ciclista famoso, dopo Michele Scarponi morto qualche anno fa, si aggiunge alla lista funebre. Non é dato sapere a chi scrive qui se negli ultimi anni i Ciclisti investiti sono aumentati o diminuiti, quello che é certo é che oggi una buona parte di investimenti sono provocati da drogati o ubriachi che guidano e da coloro che anziché guardare la strada hanno gli occhi sul telefonino.

L'inserimento del reato di omicidio stradale non solo non ha avuto effetti sui comportamenti ma adesso gli investitori fuggono per evitare la galera e il ciclista ferito o morto rimane a terra. Anche se si comminasse la pena di morte non cambierebbe nulla perché é la società nel suo insieme che é diventata violenta e cinica e le cose non potranno che peggiorare.

Il Ciclista che nonostante tutto voglia continuare a pedalare non può attendersi nulla dalle istituzioni che non sono in grado di fermare l'imbarbarimento in atto ma deve imparare a tutelare da se la sua sicurezza mettendo in campo tutti i comportamenti e strategie che riducano il rischio di finire al cimitero.

Questo sito raccoglie l'esperienza di chi scrive qui in oltre 40 anni di pedale su strade trafficate dove ogni situazione di rischio e stata analizzata e descritta come risolverla, chi ha voglia di leggere e ragionare con la sua testa infischiandosi delle mode troverà molti suggerimenti su come pedalare in sicurezza sulle strade.

Senza entrare nel merito dell'investimento del povero Rebellin di cui non so nulla, prendo lo spunto per qualche riflessione guardando le foto dell'incidente.

La prima foto sotto mostra sullo sfondo una rotatoria, questo mi rammenta che non molti ciclisti sanno come si affronta una rotatoria per ridurre i rischi e infatti un gran parte di investimenti di ciclisti avvengono in rotatoria. (Secondo link sotto)

La seconda foto mostra la bici accartocciata e la ruota spezzata di Rebellin : cose mai viste nelle bici in acciaio che, in un incidente si piegano, ma mai si spezzano. Si potrà obbiettare che di fronte ad un TIR che ti viene addosso é irrilevante che la bici si spezzi come un grissino o si deformi soltanto, nessuno può dimostrare che ha le stesse conseguenze e quindi, nel dubbio, occorre applicare il principio di precauzione e pedalare su una bici che in un incidente almeno non si spezza quindi, telaio in acciaio e, se si hanno i soldi, in Titanio, ma no in carbonio, anche se moda e mercato spingono in questa direzione. (terzo link sotto)

Non é dato sapere il colore degli abiti che indossava il povero Rebellin al momento dell'incidente ma mi preme sottolineare che la visibilità del ciclista, (colore abiti e bici), é un fattore cruciale per difendersi da chi guida con gli occhi puntati sul cellulare o é ubriaco.

Se il ciclista é molto visibile, anche a distanza, é ragionevole ritenere che quando i distratti guardano la strada, anche saltuariamente, prima o poi si accorgono che hanno davanti una bicicletta e magari non gli vanno addosso, invece cosa si vede in giro?

Ad esclusione di uno sparuto gruppo che ha capito che bisogna indossare abiti chiari, bici chiara, giubbino giallo rifrangente, gli altri seguono la sciagurata moda, che dura da alcuni anni, che prevede abiti neri e spesso bici nera. Costoro talvolta accendono la luce rossa posteriore, anche di giorno pensando di risolvere il problema della visibilità ma non é cosi perché nei punti più critici come incroci e rotatorie la bici presta il fianco alle auto che il Ciclista interseca e la luce non si vede o si vede parzialmente per cui si espongono maggiormente all'investimento rispetto a coloro che pedalano con abiti sgargianti e fosforescenti.

Sempre la moda o leggerezza induce una parte di Ciclisti a sentire musica o chattare mentre pedalano, se stanno pedalando su una strada trafficata come fanno a sentire l'arrivo alle spalle di un grosso camion che, determinando uno spostamento d'aria può farli finire sotto le ruote? Potrebbe venire in aiuto lo specchietto, se la bici ne fosse dotata, ma pochi lo usano perché considerato roba per nonnetti quando invece é ultimissimo a tutti.

Quanto detto sopra rappresentano solo esempi di situazioni da considerare che, se messe assieme all'apprendimento di idonee strategia di guida, ampiamente descritti in questo sito, possono ridurre il rischio di pedalare a valori accettabili, nonostante tutto.

Sono finiti i tempi in cui si poteva andare in Bicicletta in mezzo al traffico senza alcuna preparazione perché certi di essere rispettati, oggi le strade sono una giungla e solo i Ciclisti più avveduti e preparati possono sperare di non fare una brutta fine.


Riferimenti:

 
https://www.repubblica.it/cronaca/2022/12/02/news/rebellin_padova_arrestato_linvstitore-377186763/?ref=RHLF-BG-I377190284-P1-S1-T1

 
https://www.ciclistaurbano.net/bici_rotatoria.html

 
https://www.ciclistaurbano.net/materiali_costitutivi_telai_BDC_MTB.html

 
https://www.ciclistaurbano.net/bici_strade_extraurbane.html
 
 
https://www.ciclistaurbano.net/bicicletta_detail.php?id=2671

Articolo 5121 verificato al 2023-07-10 categoria: Circolazione stradale

Bicicletta di Davide Rebell accartocciata 1

Bicicletta di Davide Rebell accartocciata 2