PREVENIRE E GESTIRE L'ATTACCO DI CANI QUANDO SI PEDALA O SI CAMMINA

Introduzione

Nella prima parte sono proposti i suggerimenti scaturiti dall'esperienza del Ciclista Veterano che ha inventato questo sito e che si é trovato tante volte a dover gestire l'attacco di cani.

Nella seconda parte della pagina viene riprodotta la traduzione integrale dall'Inglese della migliore trattazione su come prevenire e gestire l'attacco dei Cani valida per tutti. Si fa notare che nei punti chiave le strategie di difesa elaborate sulla strada dal Ciclista che scrive qui e descritte nella prima parte, trovano riscontro in questo 'manuale americano' sviluppato in un altro continente e diversa cultura.

 

Nella terza parte sono riportati i principali riferimenti normativi relativi alla detenzione dei cani e viene sinteticamente illustrata una proposta per cercare ridurre il problema dei cani randagi. La questione é sempre li: chi se ne dovrebbe occupare per porre in essere provvedimenti risolutivi si fa sentire solo per giustificarsi e placare l'emozione che si crea attorno a tali aggressioni quando balzano alla cronaca poi, trascorso qualche giorno, tutto ritorna nel nulla in attesa della prossima vittima.

Buona lettura.

 

PRIMA PARTE

A tutti capita di pedalare ed essere colti di sorpresa da un cane che inizia a ringhiare e insidiare il piede o il polpaccio, sopratutto oggi che siamo obbligati per legge a pedalare sulle piste ciclabili e quindi obbligati a pedalare, talvolta, con il nostro polpaccio a pochi centimetri dalla bocca di un cane, sempre senza museruola e talvolta non al guinzaglio.

Spesso la cosa finisce con uno spavento ma talvolta capita di essere anche morsicati.

 

Il Ciclista quando pedala in prossimità di un cane deve adottare un comportamento che gli consenta di passare il più possibile inosservato, non deve cioé attirare la attenzione dell'animale. Per conseguire questo obbiettivo occorre attuare le seguenti tre cautele:

- Non emettere odori o profumi forti perché attirano l'attenzione dei cani.

 

- Non guardare negli occhi il cane, anzi non gurardalo affatto ma osservarlo con la coda dell'occhio per essere pronto alla fuga di scatto se constatiamo che ci ha 'puntato'.

- NON PEDALARE quando gli passiamo accanto in quanto il movimento della gamba stimola l'attacco nei soggetti predisposti.

Cosa fare se pensiamo che stiamo per subire l' attacco da un cane o da un branco?

1) Cane di media/piccola taglia punta il Ciclista e comincia a corrergli dietro. Se siamo in pianura e con strada asfaltata pedalare al massimo e riusciamo a lasciare indietro il cane ed evitare il possibile morso al piede o polpaccio.

 

2) Cane che corre forte oppure quando abbiamo dinnanzi una salita o sterrato e non possiamo pensare di battere in velocità il cane.


Cercare di distanziarsi con la bici dal cane di alcuni metri poi, in rapida sequenza fare cosi:

  • Scendere dalla bici, girarsi verso il cane  ed interporre tra voi e il cane la bicicletta messa di traverso, a mo di scudo  

 

  • Guardare fisso il cane negli occhi rimanendo immobile.

Il cane registra  che il soggetto non fugge ma si dispone a reagire all'eventuale attacco per cui negli istanti successivi si decide lo sviluppo della situazione.

La maggioranza dei cani, anche non piccoli, desistono dall’attacco e si allontanano ma di tanto in tanto si volgono a guardare se ci sono novità: se il Ciclista in questa fase fugge via è molto probabile che il cane riprenda l’inseguimento per cui egli non deve voltare le spalle al cane ma assistere, stando fermo,  al suo allontanamento e se questi indugia, se il Ciclista ha appresso la pompa lunga,  può essere utile brandirla in aria per incentivare ulteriormente il cane ad allontanarsi. Quando il cane è abbastanza lontano allora il Ciclista risale in bici e si allontana lentamente dalla parte opposta ma deve sempre guardare dietro che non venga ancora inseguito.

Una minoranza di cani non viene intimorita dal comportamento descritto, sopratutto oggi che c'é la moda di detenere cani di razze notoriamente aggressive, per cui, il Ciclista deve disporsi ad usare la bici come arma di difesa se il cane gli viene addosso.

Precisazione Importante. Il lettore potrebbe rimanere confuso dalla regola generale iniziale ove si dice di non guardare il cane negli occhi quando gli si passa accanto mentre quando occorre difendersi bisogna guardarlo: sono due situazioni differenti:

  • 1) In condizioni normali di transito vicino all'animale, se non sembra interessato alla nostra persona, il non guardarlo ha la funzione di non fargli cambiare atteggiamento anche se le sue azioni vanno seguite con la coda dell'occhio per essere pronti nel caso che all'improvviso il cane decida di attaccarci.

 

  • 2) Nel caso di incipiente attacco, non serve a nulla passare inosservati perché il cane ci ha 'puntato' e ogni atteggiamento di ansia o paura viene percepito dall'animale per cui guardandolo negli occhi comprende che non ci sottraiamo ad un eventuale 'combattimento'.

Nota: la POMPA DEVE ESSERE LUNGA CLASSICA in quanto assomiglia ad un bastone e brandita in aria spaventa il cane (Fig.3), se abbiamo solo la pompetta corta il cane non si spaventa, clicca qui per saperne di più.

 

3) Aggressione di un branco di cani

E’ una situazione variegata che non si presta ad essere risolta  con regole univoche.

Se si fugge occorre essere certi di andare più forte dei cani perché in caso contrario quando raggiungono il Ciclista, eccitati dalla corsa, è molto improbabile che desistano dall’aggressione.

Quindi,  se il Ciclista stima di non poter andare più forte,  è bene che si fermi e faccia quanto detto al punto 2 precedente disponendosi ad usare contro i cani la bici se dovessero passare all’attacco.

 Al sono fine di dare testimonianza che le strategie di difesa scritte sopra sono state elaborate sulla strada, chi scrive qui racconta come ha risolto un incontro con un branco di cani

....…. In molti anni di pedale mi é capitato solo una volta di subire l'attacco di un branco di cani ma sono situazioni che non si dimenticano.

Sino qualche tempo fa, giunto alle porte di Milano dovevo decidere come attraversare il tratto cosiddetto della 'Cascina Gobba' per poi immettermi nella ' ciclabile della Martesana' e giungere in prossimità del luogo di lavoro nel Centro di Milano.


Il citato tratto di strada alle 8 di mattina é una bolgia di auto non piacevole da avere attorno per cui avevo optato, ogni tanto, di percorrere un sentiero sterrato che passando in un buio cunicolo sotto la tangenziale est, in un tratto che poteva essere ben definito terra di nessuno o meglio terra di zingari e cani randagi, mi permetteva di bypassare il traffico e poi di immettermi nella pista ciclabile della Martesana entrando in via Idro.

In prossimità degli zingari mi era già capitato che mi corresse dietro qualche cagnetto ma bastava incrementare la velocità e desisteva quasi subito. Gli zingari lasciavano volutamente liberi i cani con il palese obbiettivo di scoraggiare il passaggio di estranei dal 'loro territorio'.


Un giorno le cose andarono diversamente: da un mucchio di terra avanti a me 50 metri circa sbucano 3 cani di grossa taglia che dopo una breve sosta si mettono a correre abbaiando e ringhiando verso di me.


Mi giro istintivamente per tornare indietro e scappare ma devo prendere atto di ciò che già sapevo e cioé che il tratto sterrato, i sassi, il passaggio buio sotto la tangenziale non mi avrebbe permesso di allontanarmi i cani. Desisto anche perché se i cani mi avessero raggiunto ed attaccato sotto il passaggio buio e mi avessero sbranato in quel luogo dove non passa quasi mai nessuno, i miei cari avrebbero tardato giorni prima che il mio corpo fosse ritrovato.


Mi rigiro allora verso i Cani che erano giunte a meno di 25 metri da me.


Riesco ad avere ancora sufficiente freddezza per scartare l'azione di brandire la pompa in quanto é noto che il branco ha più coraggio che l'animale solitario e non si sarebbero certo spaventati vedendo uno che esibisce una pompa da bicicletta.


Vedevo già finire male i miei giorni quando, con i branco a meno di 10 metri, sempre più ringhioso ed aggressivo getto lo sguardo a terra nel tentativo di trovare un bastone o un grosso sasso per difendermi dall' incipiente aggressione.


Praticamente sotto i miei piedi vedo e raccolgo una grossa pietra di circa 20 cm e con marcata gestualità faccio l'atto di gettarla verso le bestie nel tentativo di spaventarle e farle almeno fermare.


Non gli tiro la pietra riservandomi di usarla in un eventuale corpo a corpo qualora non si fossero fermate e mi avessero attaccato.


Non era giunta la mia ora perché quel gesto le intimorì e si fermarono a meno di 3 metri da me.


Ho allora attivato il rituale descritto al punto precedente consistente nello stare fermo immobile e guardare fisso un solo cane, quello che sembrava il capo branco sino a quando, dopo alcune decine di interminabili secondi, gli animali hanno ridotto la loro concentrazione e lentamente se ne sono ritornano da dove sono venuti e io altrettanto sono ritornato indietro.


Questa fase finale é molto delicata in quanto anche il Ciclista deve allontanarsi molto lentamente dagli animali perché se ritornasse indietro di corsa é anche possibile che ci ripensino e riprendano l'attacco..
...

Commento anno 2013 all'episodio del branco. I precedenti incontri con singoli cani, come spiegato sopra, sono sempre stati risolti con l'esibizione della pompa lunga.

All'incontro con il branco, non mi é venuto in mente di usare la bici come arma di difesa, ma ora che ho reperito  il 'vademecum Americano' da leggere nella seconda parte di questa pagina, penso che alla amata bicicletta potrebbe essere affidato il compito di salvare la pelle del Ciclista che ci sta sopra quando rischia l'aggressione del branco.

Chi pedala in zone a rischio sarebbe opportuno quindi che non pedali su bici troppo leggere e costose. La bici va afferrata con una mano sulla sella o canotto reggisella e l'altra mano sul manubrio in prossimità della pipa.

Nel dubbio se colpire un cane alla volta o brandirla in modo da colpirne più di uno contemporaneamente, é preferibile la seconda modalità di difesa per evitare che i cani non colpiti, mentre il Ciclista si accanisce su uno solo, lo prendano da dietro. Dove colpire efficacemente é scritto nella seconda parte.

Nell Nord Italia l'incontro con un branco di cani randagi é un evento relativamente raro anche se risulta sconvolgente quanto accaduto nella 'civilissima' Milano.

 

Purtroppo nel resto di Italia le cose sono diverse come nel Sud ove tali branchi sono molto più diffusi e spesso le loro aggressioni sono letali per Pedoni, Ciclisti e Motociclisti. Cliccare qui per leggere l'ultimo episodio di una lunga serie.

 

Se dobbiamo pedalare in zone dove é stata già constatata la presenza di branchi di cani, magari selvatici , si sappia che si rischia grosso a meno che si abbia a disposizioni un'arma di difesa attiva non improvvisata.

 

Cosa fare per difendersi attivamente?

Premesso che chi scrive questa pagina é un Ciclista che ha solo la prerogativa di essersi trovato in decenni di pedale molto spesso ad affrontare l'aggressione di cani pone di seguito altre opzioni, non testate dal sottoscritto, ma elencate al solo fine di offrire una panoramica il più possibile completa sui modi di difesa.

  • Uso di 'pistola scacciacani' che non sono armi classiche in quanto non sparano proiettili ma emettono solo il suono dell'arma da fuoco che può spaventare i cani.

 

  • Spray al peperoncino da spruzzare negli occhi dei cani

 

  • Zappa /Badile/Attrezzo simile. L'efficacia di tali strumenti é stata dimostrata in occasione dello sbranamento di una persona avvenuta alla periferia di Milano nell'anno 2012. Un Contadino, accortosi di cosa stava accadendo, ha interrotto l'aggressione dell'Uomo brandendo contro ben otto cani randagi, tra i quali alcuni di grossa taglia, una zappa riuscendo a disperdere gli animali.

SECONDA PARTE (Il vademecum Americano)

Forse vi è già capitato:  state camminando o pedalando nel vostro quartiere quando improvvisamente un cane sconosciuto vi attraversa la strada. Il cane comincia ad abbaiare, ringhiare, magari vi attacca.  Alla faccia del miglior amico dell'uomo!  Anche i cani di piccola taglia possono essere minacciosi se sono agitati, e praticamente tutti i cani possono infliggere un morso doloroso. 

Nei soli Stati Uniti, quasi 5 milioni di persone vengono attaccati dai cani ogni anno, e 1.000 persone vanno al pronto soccorso ogni giorno a seguito dell'attacco di un cane, molti dei quali bambini, e circa la metà dei quali dopo aver riportato morsi in faccia.

Se un cane attacca te o tuo figlio, la tua reazione può fare la differenza tra il rimanere illeso o  l'essere ferito dal cane, e forse anche tra la vita e la morte.

 

 

Prevenzione e Difesa
1

Prendete precauzioni contro gli attacchi dei cani. La maggior parte degli attacchi dei cani sono il risultato di un controllo insufficiente o di un addestramento sbagliato del cane,  a causa di cattivi padroni o provocatori.


Purtroppo, il mondo non si libererà mai dei cattivi padroni, quindi è bene essere preparati. 


Evitate di sorridere al cane in quanto la visione della vostra dentatura può essere percepita dall’animale come un invito al combattimento.


Non provocate un cane, anche se credete che non sia in grado di raggiungervi. I cani che sono stati legati a una catena o una corda per parecchio tempo sono con maggior probabilità aggressivi, quindi è bene starne lontani. 

2
Fate attenzione ai segnali di pericolo.

 
I cani, per la maggior parte, non sono aggressivi, ma piuttosto semplicemente curiosi o a guardia di quello che essi percepiscono come il loro territorio. E’ 'importante essere in grado di capire  se un cane sta solo  giocando o è  veramente aggressivo. Mentre alcune razze sono state individuate come particolarmente aggressive, qualsiasi razza di cane di medie e grandi dimensioni può essere pericolosa (barboncini, terrier) perciò non bisogna ignorare i segnali di pericolo solo perchè si pensa che una certa razza sia  innocua o simpatica.
  • Se un cane vi si avvicina tenendo la testa alta o bassa, probabilmente non vi attaccherà.
  • Un cane che tiene la testa orizzontale fa sul serio.
  • Un'andatura saltellante indica un cane che vuole giocare e vi sta 'studiando'.  Uno che corre in maniera regolare e costante fa sul serio.
3

Tenetevi pronti a respingere l'attacco.  Dovrete respingere il cane se questo fa una mossa decisa e non esitate mai! Il cane vedrà qualsiasi esitazione da parte vostra come un segno di debolezza.

Se il cane sta diventando sempre più difficile da ammansire e sta digrignando i denti, usate la gamba o un legno o qualcosa di simile grandezza per respingere i denti del cane prima che vi azzannino.

 

4

State calmi C'è una parte di verità nel detto che dice che i cani e altri animali percepiscono la paura.   Se ti fai prendere dal panico è possibile che il cane prenda più fiducia nel suo attacco, oppure che ti veda come una minaccia.   Entrambi questi risultati sono da evitare.

  •  Prendete il controllo della situazione. Ricordate che la maggior parte dei cani  hanno soggezione dell’'uomo. Un forte comando "Giù!" o “A casa!" potrebbe ritardare l'attacco momentaneamente, dandovi il tempo di tiravi indietro.

 

  • Non correte mai. La fuga potrebbe risvegliare l'istinto predatore del cane di inseguire e catturare gli animali, e potrebbe inseguirvi con determinazione anche se la sua intenzione iniziale era solo di giocare. Inoltre, non sarete in grado di correre più veloce di un cane se siete a piedi. Anche se siete su una bicicletta di solito non sarete in grado di correre più veloce di un cane.

 

  • Assumete una posizione non minacciosa. I cani riterranno che li stiate per attaccare se li affrontate direttamente, guardandoli negli occhi. Stare in piedi ma lateralmente al cane mantenendolo nel proprio campo visivo ma senza il contatto diretto degli occhi farà capire al cane che voi non siete una minaccia. Se è possibile, piegate le braccia strette per proteggere le mani.  Se questo non si può fare senza fare movimenti bruschi, tenete le braccia dritte e lungo i fianchi con i pugni chiusi per proteggere le dita.

 

  • State fermi. I cani hanno tempi di concentrazione brevi. Spesso dopo un po’ di abbai, il cane perde interesse e va via. Non apparite minacciosi al cane, e non estendete le mani e le braccia esponendole ad un morso. Tenete le dita piegate a pugno per evitare che vengano morse. Il cane potrebbe avvicinarsi parecchio, fino ad annusarvi, senza però mordere.

 

  • Se rimanete fermi e vi proteggete il viso, il torace e la gola, il cane sarà in grado solo di infliggere ferite da punta su aree del corpo che hanno la pelle più spessa. Se il cane ti morde, l'ultima cosa da fare è dibattersi o sottrarre la parte, perchè questo può causare ferite aperte e lacerazioni.

 

  • A meno che siano stati addestrati ad attaccare punti specifici, i cani spesso considerano gli oggetti addosso ad una persona come parte della persona stessa (vedendoli come carne lacerata), fintanto che siano ancora in movimento o che stiano ancora applicando una forza. Togliersi una camicia o una giacca e permettere che il cane la azzanni mentre tu tiri indietro l'altro braccio può farti guadagnare tempo e permetterti di orientarti per fuggire. Anche l'aprire un ombrello tra voi e un cane che vi attacca lo confonderà e il cane attaccherà l'ombrello prima di voi, pensando che sia una vostra appendice. Gli ombrelli sono utilissimi anche perchè il cane li attacca direttamente, non ai lati, e questo fara sì che avrà difficoltà ad ottenere una presa.

 

  • Se il cane riesce a ottenere una presa su di voi, tirerà e scuoterà la ferita infliggendo più danni, e la soluzione migliore in questo caso è combattere. Se è difficile sfuggire alla sua presa, usa tutto il peso del tuo corpo sull'animale, particolarmente con le ginocchia o i gomiti. I cani non possono liberarsi lottando e gli romperete le ossa abbastanza rapidamente. Salite sull'animale e concentrare la forza su parti del suo corpo quali la gola o le costole, sempre facendo attenzione a tenere il viso fuori dalla portata degli artigli e dei morsi.

 

  • Se siete alla ricerca di una soluzione più umana e la potete gestire, mettetevi a cavallo del cane con il vostro peso e applicate una pressione dietro il collo del cane così da immobilizzarlo fino all'arrivo dei soccorsi e da non permettergli di girare la testa per mordervi.

 

  • Se vi trovate di fronte ad un branco é meglio difendersi colpendo i loro occhi, il naso e le gambe piuttosoto che affrontare / schiacciare un cane alla volta. In un branco, essi vi attaccheranno in gruppo e se credono di non potercela fare, se ne andranno in gruppo. TUTTAVIA, se i cani non ti attaccano in modo diretto, NON colpire un cane con le mani o tirargli calci a meno che vi sia stato insegnato come farlo rapidamente. L'animale molto probabilmente addenterà i vostri arti. Lanciare rocce e altri detriti può scoraggiare un branco di cani prima che un attacco cominci.

 

  • Se il cane sta mordendo qualcun altro non dovete cercare di strappare via la vittima. Trovate un grosso bastone e colpite il cane dietro il collo. Potreste anche provare a forzare un oggetto lungo o il vostro braccio orizzontalmente nella bocca del cane. Spingetelo con forza verso la gola in modo da ridurre I danni su voi stessi. Se avete tempo, prima avvolgete il braccio in una camicia o una giacca.

 

  • Se un cane ha addentato il collo di un altro animale, o l'arto di un essere umano, afferrate il cane per le gambe posteriori e sollevatelo, tenendolo in aria.  Questo gli impedisce di tirare, e quindi di lacerare la carne dell'aggredito e causare maggiori danni.

 

  • Mettete un panno sopra la testa del cane. Questo può indurlo a mollare la presa

 

  • Spruzzate il cane con un forte getto di acqua o aria compressa
5
  • Se il cane sta mordendo qualcun altro, per la stessa medesima ragione spiegata sopra non dovete cercare di strappare via la vittima. Trovate un grosso bastone e colpite il cane dietro il collo. Potreste anche provare a forzare un lungi oggetto nella bocca del cane o spingere il vostro braccio orizzontalmente nella bocca del cane. Spingetelo con forza verso la gola in modo da ridurre I danni su voi stessi. Se avete tempo, prima avvolgete il braccio in una camicia o una giacca.

 

  • Non colpire un cane di grossa taglia sulla testa.  I cani grandi, specialmente di razza mastino, hanno crani molto spessi e lo farete solo arrabbiare.  L'unico posto dove colpire un cane molto grande che possa avere un effetto è sulla parte posteriore del collo,  vicino alla base del cranio, o sul naso, che è molto sensibile.  Questo potrebbe non funzionare con cani molto grandi, ma di solito è efficace sulle razze di piccole o medie dimensioni.
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Indietreggiate lentamente e lasciate la zona una volta che il cane ha perso il suo interesse per voi. Rimanere calmi e non muovervi può essere un vero banco di prova per i vostri nervi in questa situazione, ma è la cosa migliore da fare, a condizione che il cane non vi stia effettivamente mordendo.

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Se il cane vi attacca  e non avete niente a portata di mano da utilizzare per combattere, cercate di schivarlo e afferrargli il collo col braccio, tenendo la sua  testa lontano da voi. In questa posizione il cane non può mordervi. Se non è possibile evitare la bocca del cane, evitate di subire gravi danni afferrando e tenendo la sua mascella inferiore come nella foto qui ma assicuratevi di avere abbastanza forza e il coraggio per fare questo.

Immagine di una persona aggredita dal Cane che ha il coraggio di afferragli la mascella per impedire che l'animale gli procuri danni maggiori, magari al volto

Dopo un attacco
1

Prestate attenzione a tutte le ferite. Se venite morsi, si raccomanda di prendersi cura tempestivamente di tutte le ferite, visto che anche morsi piccoli  possono causare infezione. Consultate un dottore immediatamente se avete subito ferite gravi o se non avete avuto un'antitetanica negli ultimi 5 anni. Si veda anche l'avviso più sotto circa la rabbia.

  • Applicare una leggera pressione per fermare le emorragie minori. Usare un panno pulito o garza sterile. Se l'emorragia è grave o se non si ferma dopo alcuni minuti di pressione,consultare un medico.

  • Lavare accuratamente la ferita. Utilizzare acqua calda e sapone per pulire delicatamente la ferita

  • Fasciare  la ferita. Usare un cerotto sterile (per tagli molto piccoli) o bende sterili.

  • Applicare bende fresche e applicare una pomata antibiotica almeno 1 o 2 volte al giorno.

2
Osservate attentamente eventuali segni di infezione, tra cui rossore, calore, dolore in aumento al tatto o pus che trasuda. Consultare un medico se uno qualsiasi di questi sintomi si presentano.
3

Contattare il proprietario del cane e le autorità di controllo degli animali.  Al fine di evitare incidenti simili in futuro, così come per determinare se l'animale ha la rabbia,tali dati vanno comunicati alla polizia locale e/o alla ASL al più presto. In molti stati è previsto che i padroni dei cani siano legalmente responsabili dell'azione dei propri cani.*

*In Italia il Padrone del Cane é resposabile dei danni arrecati, se é un randagio deve rispondere il Comune nel cui territorio é avvenuta l'aggressione.

Atri suggerimenti
 
  •  Insegnate ai bambini queste procedure nel caso in cui dovessero incontrare un cane aggressivo.

  • Se si è con un bambino piccolo e soprattutto se si incrocia un grosso cane, sarà opportuno che teniate il  bambino in braccio. Prendete il bambino in braccio lentamente  e non guardate il cane negli occhi, soprattutto quando siete accovacciati. Dite al bambino di stare calmo e tranquillo, e di guardare voi e non il cane.  Poi gestite la situazione come descritto sopra.

  • Provate ad usare spray al peperoncino! Provate a colpire la faccia del cane ma nel caso in cui mancate il bersaglio, potrebbe essere sufficiente anche se lo spruzzate vicino al muso o sul corpo, perché il naso del cane è molto sensibile! In questo caso, ripetere più e più volte, se necessario, fino a quando il cane si ferma! Il cane percepisce la vostra paura, ma anche la vostra determinazione nel difendervi, a meno che il cane  sia davvero aggressivo (rabbioso, con un carattere aggressivo, ecc.)

  • Queste istruzioni rigurdano come trattare con un cane solo, e potrebbero funzionare quando si tratta di due. Se siete attaccati da un branco di cani, però, la mentalità del branco richiede una risposta diversa, che va oltre l'ambito di questo articolo.

  • Se state andando in bicicletta, scendete e tenete la bicicletta tra voi e il cane. Ciò crea una barriera di protezione. Se un cane ti sta attaccando (non solo abbaiando) utilizzare la bicicletta come arma per colpire il cane tenendo la bicicletta dal manubrio e dal sellino e non perdete mai la presa sulla bici , perchè perderete un valido strumento difensivo.

 

TERZA PARTE

Riferimenti Normativi

- Il concetto di legittima difesa si applica anche a colui che viene aggredito da un cane:

- art.2044 c.c. recita 'Non é responsabile chi cagiona il danno per leggittima difesa di sé o di altri'

- art.2045 c.c. recita 'Quando chi ha compiuto il fatto dannoso vi é stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona e il pericolo non é stato da lui volontariamente causato né era altrimenti evitabile, al danneggiato é dovuta un'indennità la cui misura é rimessa all'equo apprezzamento del Giudice.

- La Suprema Corte si é pronunciata sulla legittima difesa dall'aggresione di un cane con la  sentenza n.43722/2010 Seconda sezione penale.

- La richiesta del risarcimento del danno va fatta al proprietartio del cane(i) se é noto o si può risalire dalla targetta o microchip. Il padrone del cane o chi l'ha in custodia é sempre responsabile dei danni arrecati a terzi dall'animale.

- Nel caso di cani randagi Comune e ASL rispondono in solido della aggressione.

Complice la moda di possedere cani potenzialmente aggrressivi, balzano alla cronaca con drammatica regolarità episodi di persone e sopratuitto bambini, sbranati o gravemente lesionati da cani per cui i goverananti si sentono ciclicamente nel dovere di tranquillizzare l'opinione pubblica e quindi emanano delle ordinanze, meglio sarebbe definirle 'grida Manzoniane' nella quali in una specie di minestrone nel quale si parla di tutto, inseriscono qualche blando suggerimento ai Padroni per evitare che i loro cani facciano del male agli altri. Qui sotto ci sono le ultime 'Ordinanze' emanante sull'argomento, praticamente uguali tra di loro , le cui pur blande prescrizioni, nessuno si cura di far rispettare prima che avvenga l'aggressione.

- Ministero della Salute, ordinanza 14/01/2008 , G.U. 28/01/2008

- Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell'incolumita' pubblica dall'aggressione dei cani. (13A07313) (GU Serie Generale n.209 del 6-9-2013)

- Proroga, con modifica, dell'ordinanza contingibile e urgente 6 agosto 2013 concernente la tutela dell'incolumita' pubblica dall'aggressione dei cani. (15A06718) (GU Serie Generale n.209 del 9-9-2015)

- Proroga dell'ordinanza contingibile e urgente 6 agosto 2013, come modificata dall'ordinanza 3 agosto 2015, concernente la tutela dell'incolumita' pubblica dall'aggressione dei cani. (16A06557) (GU Serie Generale n.209 del 7-9-2016)

- Riassunto legislazione vigente ed elenco razze pericolose

nota: nelle citate ordinanze é rimasto l'obbligo del guinzaglio, che non deve essere più lungo di 1,5 metri ma é sparita la obbligatorità della museruola nei luoghi pubblici ed é stata sostituita da questo articolo:

1.3.b) portare con sè una museruola, rigida o morbida, da applicare al cane in caso di rischio per l'incolumità di persone o animali o su richiesta delle autorità competenti;

nota: Ma chi é in grado di valutare preventivamente quando un cane ha intenzione di attaccare?

Proposta organizzativa per la cattura preventiva dei cani randagi

 

In passato, ogni Comune, singolarmente o consorziato con altri, aveva un servizio di 'accalappia cani' che interveniva prontamente a seguito delle segnalazioni, ma non solo, con i noti ( Per gli Anziani ) furgoncini verdi perlustrava il territorio raccogliendo cani randagi anche senza una preventiva segnalazione e gli episodi di aggressioni di umani che oggi vediamo in Italia erano molto rari.

Oggi tale servizio non esiste più e al suo posto é stato istituito, con con la legge legge 281 del 14 Agosto 1991, una nuova organizzazione che ha affidato alle USL il compito di raccolgiere i cani randagi mentre ai Comuni é rimasto il presidio del territorio, la gestione dei Canili e continuano a mantere in capo al Sindaco la proprietà e quindi la responsabilità dei danni arrecati a chichessia dai cani radagi.

Il risultato di tale 'riorganizzazione' é che il monitoraggio preventivo del territorio non lo fa più nessuno perché dicono che costa molto. Di fatto l'abbandono del controllo preventivo del randagismo é una scelta politica perché non porta voti e i Comuni preferiscono dirottare i soldi dove pensano di avere più consenso con la conseguenza di esporre i Cittadini alle aggressioni di cui la cronaca di informa quasi ogni giorno.

Anche se un Cittadino che trovandosi a pedalare, ma anche a piedi a fare una passeggiata nei boschi o un contadino al lavoro in campo avvistasse uno o più randagi e volesse informare, seduta stante tramite cellulare l'Autorità, quale numero dovrebbe telefonico dovrebbe comporre? Nessuno lo sa.

 

Passi il singolo cane randagio ma un branco di cani randagi non si forma in un'ora, esso si ingrossa come minimo nel giro di qualche giorno durante tale transitorio chi deve vedere non vede e chi deve fare non fa.

Proposta

Preso atto che il controllo preventivo del territorio Comuni e USL non lo fanno si potrebbe ridefinire l'organizzazione dando la possibilità a tutti i cittadini in giro per le strade i boschi, i campi, oramai tutti dotati di cellulare, di segnalare la presenza di cani randagi ad un numero unico regionale o nazionale tipo 118.

A seguito di tale segnalazione dovrebbe attivarsi una struttura USL di pronto intervento simile al 118 che in breve tempo si rechi sul posto per la cattura del cane randagio(i) e il suo trasfermiento nel canile municipale.

 

Il il cittadino, volendo, potrebbe anche trasmette una foto per facilitare le ricerche e farsi geolocalizzare.

Con tale organizzazione o una cosa simile si dovrebbe poter ottenere una efficace azione preventiva in quanto i primi interessati a segnalare la presenza di cani randagi sono proprio le potenziali vittime che con una siffatta organizzazione ben difficilmente permetterebbe la formazione del branco.


Il servizio come sopra proposto avrebbe anche il pregio della chiarezza e semplicità perché ciscuno avrebbe un ruolo specifico e non sarebbero più possibile lo scaricabarile come oggi accade:

  • I cittadini segnalano i randagi
  • Le usl raccolgono i randagi
  • I Comuni custodiscono i randagi