Come bisogna vestirsi per andare in bicicletta quando fa freddo ?

 

La percezione del freddo ha una componente soggettiva per cui non é possibile fornire indicazioni valide per tutti.

Ci sono però delle zone del corpo, particolarmente sensibili al freddo, che tutti i Ciclisti devono curare e che sono:

- Piedi
- Mani, con particolare riferimento alle dita
- Orecchie
- Gambe (Solo quando fa molto freddo)

Per proteggere le citati parti si inizia nella prima parte dell'autunno con una protezione, diciamo normale, costituita da un paio di guanti di lana, calze di lana + calzature che arrivano alla caviglia, copriorecchie.

All'aumentare del freddo si incrementa la citata dotazione sino a non avere più freddo dopo 5 minuti di pedalata perché nelle prime pedalate la percezione del freddo é ineliminabile (O quasi, leggere nota sotto)

Ecco la sequenza di incremento delle protezioni dal freddo all'abbassarsi della temperatura:

Con temperature che si approssimano allo zero e sotto zero incrementare le calze di lana sino a tre paia una sopra l’altra.

Più critica è la protezione delle mani perché occorre coniugare protezione dal freddo e riduzione dell’impaccio per poter azionare agevolmente i freni.

Il mercato specializzato propone soluzioni che dovrebbero proteggere bene le mani, anche a temperature sotto zero, senza impacciare il movimento della mano ma trattassi di prodotti costosi.

Qui si propone la soluzione a buon mercato adottata da chi scrive qui che non gli ha impedito di pedalare senza avere freddo sino a 15 gradi sotto zero.

Si tratta di disporre di un set di tre paia di guanti:

- Due comuni paia di guanti di lana che si possano infilare uno nell'altro.

- Un paio di guanti di pelle a muffola con il pelo simili alla foto numero 3 sotto. Questi guanti, denominati anche guanti a manopola sono diversi dai guanti normali perché hanno solo due aperture: una per il pollice e l'altra per le altre quattro dita. Sono molto più efficaci rispetto ai guanti normali perché le dita sono in contatto tra loro e quindi si scaldano vicendevolmente a differenza del guanto classico dove ogni dito é protetto individualmente e maggiormente esposto all'aria.
Si suggerisce di acquistare una taglia maggiorata in modo da poter inserire le mani con i guanti di lana per essere in grado di resistere, all'occorrenza, anche a freddi estremi.


I guanti si compongono tra loro all’aumentare del freddo come segue:

* Un paio guanti di lana al comparire dei primi freddi.
* Due paia di guanti di lana una sopra l’altro quando il freddo aumenta.
* Solo il guanto a muffola quando il freddo aumenta ancora.
* Guanti a muffola con all’interno uno o due paia di guanti lana con freddi estremi.


Il copriorecchie viene sostituito da un passamontagna da Ciclista che consente di mettere il Casco.

Dato che il passamontagna da Ciclista é relativamente leggero, se si avverte ancora freddo, lo si sostituisce con un classico passamontagna da neve, tagliando eventuali orpelli che dovessero ostacolare l'uso del casco come la presenza di una visiera e pomello.

La protezione del tronco é meno problematica delle mani e si fa con i normali abiti invernali anche se l'aria pungente può dare fastidio. E di aiuto l'uso di una giacca che abbia la parte anteriore plastificata, ma solo quella, perché diversamente si limita troppo la traspirazione del sudore e non va bene.

E' possibile usare una giacca totalmente non plastificata e mettere, come i Ciclisti facevano una volta, un foglio di giornale tra camicia e maglione in modo da proteggere il busto: é un metodo arcaico ma sempre efficace.

Protezione delle gambe: con temperature particolarmente rigide può essere necessario mettere sotto i pantaloni una calzamaglia di lana. Giunti sul posto di lavoro tale calzamaglia risulta un pò fastidiosa da tenere sino al ritorno a casa per cui occorre che il Ciclista si organizzi per toglierla e rimetterla alla sera.

I Ciclisti metodici possono trarre vantaggio dall’osservazione della temperatura esterna prima di vestirsi.

Per fare ciò basta mettere un termometro sul balcone o vicino allo stipite esterno di una finestra.

Più la temperatura è bassa più ci si copre, verificando in strada gli effetti, dopo un paio di Inverni di osservazione e prove saremo in grado di centrare in pieno gli abiti giusti per ogni temperatura.

Il controllo della temperatura esterna prima della vestizione é una pratica da conservare tutto l'anno perché anche nelle altre stagioni ci potrebbero essere problemi.

Una stagione 'infingarda' per quanto attiene le temperature é la Primavera che spesso sorprende il Ciclista con temperature mattutine molto basse che richiedono abiti invernali.

Se si legge il termometro esterno e ci si veste in relazione al valore letto non si avranno sorprese.

Nota: Il Ciclista può ridurre il tempo occorrente al corpo di entrare in temperatura se pedala con una bici con cambio. Basta infatti che appena esce di casa si mette a far girare le gambe più velocemente che può mettendo il rapporto più leggero che ha, senza curarsi se la bici va più piano rispetto al rapporto usato abitualmente.

Tale movimento veloce accelera il processo di adattamento al freddo. Quando il Ciclista comincia ad avvertire meno freddo rimette il cambio nella posizione usuale e continua a pedalare con la cadenza a cui è abituato e non sente più freddo.

 

Riferimenti:

 
http://www.ciclistaurbano.net/bicicletta_detail.php?id=902

 
https://it.sputniknews.com/foto/201701093904148-Mosca-biciclettata-8-gennaio/

 
http://www.ciclistaurbano.net/abbigliamento.html

 
 
 

Articolo 154 verificato al 2021-03-16 categoria: Il Ciclista

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mitt gloves - Guanti a muffola 3