Premessa
Si illustrano le strategie per superare indenne una rotatoria in sella ad una bicicletta. Il profilo sottile della bicicletta la rende meno visibile tra i mezzi a motore e ciò pone problemi aggiuntivi ma pochi ciclisti hanno la dovuta consapevolezza dei rischi che corrono, eppure basterebbe leggere la cronaca degli incidenti ai Ciclisti e si potrà constatare che sempre più spesso sono in rotatoria perché hanno sostituito quasi tutti gli incroci semaforizzati e non.
Da Ciclisti esperti abbiamo sempre ritenuto che il codice della strada consentisse alla bicicletta di impegnare la rotatoria come i mezzi a motore ma ora scopriamo che non é cosi, la bicicletta, essendo un mezzo non a motore, deve sempre stare vicino al margine destro della carreggiata, anche nella rotatoria, come da articolo articolo 143 c.d.s, cliccare qui per sapere di più.
Questa prescrizione, se applicata alla lettera, può nuocere alla sicurezza del ciclista perché, come vedremo più avanti, non é sempre opportuno che il Ciclista si muova vicino al margine destro della carreggiata se vuole tutelare la sua incolumità ma deve poter avere la agibilità di tutta la carreggiata, esattamente come i mezzi a motore. Abbiamo visionato la legislazione vigente in altri paesi, anche della vicina Svizzera e in nessuno tra quelli visti si obbliga il Ciclista a stare sempre sul margine destro della carreggiata quando il Ciclista impegna la rotatoria, a titolo di esempio si veda il video didattico in fondo alla pagina, girato nell'area di Londra dove il 50% delle persone va al lavoro in bicicletta, il Ciclista si comporta esattamente come verrà illustrato su questo sito ( A meno del senso di circolazione che in quel paese é a sinistra). Se il c.d.s vuole il Ciclista in rotatoria sempre vicino al margine destro della carreggiata dovrebbe anche avvertirlo, mediante segnaletica, che ogni volta che transita dinnanzi ad una uscita di prestare attenzione perché le auto in uscita lo potrebbero centrare e mandare al cimitero, cosa che in Italia accade sempre più spesso.
I contenuti che seguono, online da anni e apprezzati , rimangono inalterati perché efficaci a tutelare il ciclista e non si vede perché debbano essere mutati per uniformarsi ad una pericolosa prescrizione, assente negli altri paesi europei, ma il Ciclista ora é informato che nella rotatoria italiana ogni volta che non pedala vicino al margine destro della carreggiata potrebbe essere sanzionato.
Di seguito c'e uno stralcio di uno studio condotto in Nuova Zelanda sugli incidenti ai Ciclisti nelle rotatorie, totalmente estrapolabile in Italia ove la maggior parte degli incidenti ai Ciclisti in rotatoria sono ascrivibili alle stesse cause.
I due più comuni tipi di incidente ai Ciclisti nella rotatoria:
1) Veicolo a motore che entra nella rotatoria e investe Ciclista che gia é nella rotatoria (in genere poco più del 50% di tutti i incidenti dei Ciclisti in nuova Zelanda avviene in questo modo).
2) L'altro più comune tipo di incidente coinvolge gli Automobilisti che escono dalla rotonda scontrandosi con i Ciclisti che stanno continuando a pedalare nella perimetro esterno della rotatoria.
Conclusioni dello studio: tracciati ciclabili perimetrali si sono rivelati ancora più pericolosi rispetto al non fare nulla il che suggerisce che nelle rotatorie i Ciclisti devono comportarsi esattamente come fossero un mezzo a motore che sta nell'anello interno quando non esce piuttosto che marciare nel perimetro esterno.
Le tattiche descritte in questa pagina sono finalizzate a ridurre il rischio di essere investito in una rotatoria basate sull'esperienza di 40 anni di pedale e oltre 220.000 Km ad oggi percorsi in aree trafficate dal Ciclista che scrive qui.
Il codice della strada e la rotatoria L'immagine a lato mostra come si devono comportare, secondo il codice della strada italiano, i mezzi a motore che transitano in una rotatoria. Alla bicicletta non é consentito impegnare la corsia interna ma deve sempre stare vicino al margine destro della strada perché si applica l'articolo dell'art.143, che impone ai veicoli sprovvisti di motore di rimanere il più possibile vicino al margine destro della carreggiata. |
Requisiti che deve possedere il Ciclista che vuole attraversare una rotatoria senza correre rischi eccessivi:
Il Ciclista che si sente carente in uno qualsiasi dei punti sopraccitati, il principiante e chi voglia azzerare i rischi é bene che attraversi le rotatorie con la bici condotta a mano, passando sulle strisce pedonali come se fosse un Pedone.
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Dove mettersi in attesa di entrare nella rotatoria a doppia corsia di scorrimento dipende da dove si esce. Il Ciclista esce alla prima uscitaNella foto a lato viene rappresentata la situazione più semplice perché il Ciclista esce alla prima uscita. In tal caso é opportuno che, prima di immettersi nella rotatoria, si metta tutto sul lato destro, come quando pedala sulla strada diritta e pedala vicino al marciapiede. Quando da sinistra non arriva nessun mezzo si immette nella rotatoria come da linea gialla ed esce alla prima uscita. |
Il Ciclista non esce alla prima uscita L'immagine a lato mostra cosa NON FARE se non si deve uscire alla prima uscita anche se la manovra é corretta per il codice della strada. Il Ciclista percorre la rotatoria nella corsia esterna stando sempre vicino al margine destro della carreggiata rischia di essere investito ogni volta che passa davanti ad una uscita perché l'Automobilista, che deve invece uscire nel punto in cui si trova il Ciclista, se non intuisce o non gli viene il dubbio che il Ciclista non voglia uscire assieme a lui, gli può andare addosso. (In Italia, come altrove, la metà degli incidenti in rotatoria che coinvolgono i Ciclisti avvengono dove c'e la crocetta). Se il Ciclista arriva prima della crocetta rossa e NON deve uscire li la cosa più prudente che possa fare a quel punto é fermarsi, guardare indietro ed effettuare il superamento della uscita solo dopo aver verificato che non ci sia un mezzo che sta per uscire oppure può proseguire stando in sella ma, tramite specchietto o girando la testa, deve accertarsi di non avere dietro di se dei veicoli che potrebbero uscire e tagliargli la strada o investirlo.. |
Altri accorgimenti quando non si esce alla prima uscita nella rotatoria a doppia corsia. Prima di immettersi, il Ciclista si porta tutto verso sinistra in modo da puntare subito verso la parte interna della rotatoria 0. La percorre stando vicino al cordolo sinistro e comunque, ad una distanza che impedisca ad una macchina di infilarsi tra lui e il cordolo e passa dinnanzi alla uscita(e) dove non deve uscire 1 e subito dopo a stende il braccio verso destra (E' la sua freccia) per far vedere a tutti che deve uscire e senza manovre brusche inizia ad allontanarsi dalla parte interna della rotatoria per puntare verso l'uscita 3 mantenendo il braccio disteso sino al punto b quando cioé ha imboccato l'uscita. Facciamo ora un passo indietro per vedere cosa succede quando egli passa davanti alla uscita(e) dove non deve uscire e le auto che arrivano devono dargli la precedenza. Appena superato il punto a il Ciclista passa dinnanzi all'auto che sopraggiunge al punto 2 il cui Autista vede una cosa che si muove sulla rotatoria che non é una macchina ma una bici. Dato che non é detto che l'Automobilista sia disposto a dargli la precedenza come il codice impone perché alcuni soggetti sono convinti che la bici, essendo piccola, ha meno diritti delle auto, allora il Ciclista può fare un gesto con la mano destra per chiedere l'arresto del mezzo oppure usa la psicologia mettendo in atto i seguente due atteggiamenti netti e contrapposti dipendenti dalla situazione: Far finta di non vedere l'auto. Se l'auto che sta affacciandosi all'ingresso 2 non va molto forte e sembra rallentare, abbassa la testa e fa finta di non averla vista, con tale atteggiamento rappresenta la determinazione di andare avanti (osservando però con la 'coda dell'occhio' se l'auto si ferma effettivamente). Di solito questo atteggiamento rafforza la decisione dell'Automobilista a fermarsi. Guardare fisso negli occhi l'Automobilista che gli deve dare la precedenza se l'auto che giunge al punto 2 va forte e appare non avere intenzione di fermarsi per dare la precedenza ad una bicicletta il Ciclista deve essere pronto a tutto, quindi, mentre cerca di incrociare gli occhi di chi si trova al posto di guida in modo da acquisire almeno il fatto che l'Automobilista l'abbia visto, mantiene le mani sui freni continuando a guardarlo negli occhi: se egli deliberatamente non si ferma, il Ciclista frena , lo lascia passare e lo manda a quel paese. Riassumendo: quando il Ciclista non esce alla prima uscita si muove sulla corsia interna della rotatoria, vicino al cordolo e la percorre sino a quando transita dinnanzi alla uscita che precede quella dove lui vuole uscire: da quel punto distende il braccio verso destra e punta gradualmente verso l'uscita attuando la sopradescritta strategia di condizionamento degli Automobilisti ogni volta che passa davanti ad un ingresso dove deve ottenere la precedenza.
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Rotatoria a una sola corsia di scorrimento Queste rotatorie si differenziano tra loro in funzione della dimensione longitudinale della carreggiata: si passa da carreggiate molto larghe, che le fanno assomigliare a rotatorie a doppia corsia di scorrimento vista al punto precedente, a rotatorie molto piccole aventi una dimensione della carreggiata che consente il passaggio di una sola auto. Il Ciclista può affrontate anche queste rotatorie con la stessa strategia già illustrata per le rotatorie a doppi corsia. Nelle rotatorie piccole o molto piccole, dove due auto affiancate non possono circolare il Ciclista può adottare una diversa strategia di seguito descritta perché in tali rotatorie, una volta che il Ciclista é entrato, non può essere sorpassato per mancanza di spazio sia perché é vietato fare sorpassi nelle rotatorie ad una sola corsia di scorrimento. In queste rotatorie la primaria cautela che il Ciclista deve adottare é all'ingresso perché deve far comprendere all'auto che gli sta dietro e sta per immettersi nella rotatoria dietro al ciclista, che il ciclista vuole percorrerla e non uscire subito perché in tal caso come già visto non ci sono problemi. Sotto é rappresentata una rotatoria a singola corsia con dimensione della carreggiata relativamente stretta e mostra quale comportamento potrebbe adottare il Ciclista.
Il Ciclista esce alla prima uscita Il Ciclista si comporta esattamente come visto sopra nella rotatoria a doppia corsia e cioé egli entra stando tutto sulla destra e pedala in quella posizione sino alla uscita.
Il Ciclista NON esce alla prima uscita A differenza della rotatoria a doppia circolazione vista sopra ove il Ciclista si spostava preventivamente tutto sulla sinistra prima della immissione in modo da poterla percorre nella corsia interna sino a giungere in prossimità dell'uscita, qui é sufficiente che stia un pò verso il centro della corsia di ingresso, l'esperienza di scrive questa pagina consiglia di stare all'immissione a circa 1/3 circa della dimensione longitudinale della carreggiata. Perché il Ciclista deve immettersi ad 1/3 della carreggiata? Come già detto sopra i problemi per i Ciclisti che impegnano una rotatoria dipendono dalla disparità di dimensioni e velocità della bici rispetto ai mezzi motorizzati che inducono molti Automobilisti a sorpassare la bici da tutte la parti anche perché talvolta fraintendono le intenzioni del Ciclista. Il Ciclista deve poter riuscire, invece, a far comprendere a chi sta dietro, appena é entrato, dove vuole dirigersi . Immettersi più spostato verso il centro della carreggiata di immissione, serve a far comprendere, di solito, all'Automobilista che sta dietro, che il Ciclista vuole percorrere la rotatoria e non uscire subito perché in tal caso non avrebbe senso mettersi con la bici verso il centro. Quando il Ciclisti non adotta questo accorgimento e entra stando tutto a destra ma NON vuole uscire alla prima uscita si espone ai rischi già visti e cioé chi sta dietro pensa che egli debba uscire subito e magari gli taglia la strada perché l'auto, si, vuole uscire subito. Anche in questa situazione vale il principio che se il Ciclista non ha potuto entrare stando verso il centro della carreggiata ma entra tutto a destra arriva alla prima uscita, si ferma, guarda indietro e riparte verso la successiva uscita quando non arrivano mezzi. Durante la circolazione nella rotatoria a singola carreggiata, non molto larghe, il Ciclista sta nel mezzo, come fosse una Automobile, ed inizia progressivamente (senza manovre brusche) ad avvicinarsi all'uscita dopo aver disteso il braccio verso destra che rappresenta la sua freccia. (Si rammenta sempre che questa posizione é vietata dal cds italiano) |
PEDALARE DI SERA IN UNA ROTATORIA
I rischi si moltiplicano e raggiungono l'ennesima potenza per qui Ciclisti che sciaguratamente non hanno ancora capito che con il buio bisogna usare qualsiasi mezzo per risultare ben visibili nel traffico e sopratutto nelle rotatorie.
Il Ciclista che di sera ha già impegnato la rotatoria e la sta percorrendo dinnanzi ai vari ingressi presenta alle auto che gli devono dare la precedenza, non la parte anteriore o posteriore della bici ove (si spera) c'e acceso l'impianto di illuminazione, gli presenta il fianco e pertanto la luce anteriore non risulta visibile all'auto che si immette mentre la posteriore si vede solo in alcuni modelli da ciò ne deriva la sua scarsa visibilità se non dispone altro per farsi vedere.
E' quindi imperativo che il Ciclista che percorre una rotatoria di sera abbia almeno questa configurazione di visibilità, ma non ci sono limiti alla creatività:
Ecco una soluzione fai- da- te per aumentare la visibilità di sera. Da un foglio di carta rifrangente si tagliano due strisce sulle quale si incolla del velcro. Tali anelli si devono mettere sui polsi per rendere visibile il braccio del Ciclista quando si estende per indicare i suoi spostamenti sulla rotonda. Si possono mettere anche sulle caviglie che oltre a rendere ulteriormente visibile il Ciclista, fasciando la parte terminale dei pantaloni, evitano rotture o imbrattamenti d'olio degli stessi per quei Ciclisti che pedalano con gli stessi pantaloni che indossano sul posto di lavoro. |
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A lato ci sono degli anelli rifrangenti disponibili in commercio per fasciare le caviglie. Cliccare qui per saperne di più |
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A lato é mostrata una soluzione innovativa di forte visibilità non disponibile in Italia che viene mostrata per validare che non é infondata l'insistenza sul fatto che il Ciclista che pedala con il buio deve farsi vedere in tutti i modi. | ||
Anche la soluzione fai da te, come si vede dalla foto a lato, é efficace per farsi vedere quando c'e poca luce. La stessa carta rifrangente si può usare sul casco, sui pedali, sul canotto della sella, sui raggi. Non ci sono limiti a dove metterla, l'importante é farsi vedere tra le macchine e Camion!
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Cosa fare se la situazione della rotatoria ci fa paura?
In talune rotatorie, tipicamente nelle zone di svincoli autostradali o di strade di grande comunicazione, la bicicletta appare come vaso di coccio in mezzo a tanti vasi di ferro nel senso che é in mezzo ad un mare di auto che la sorpassano da tutte le parti e la cosa ingenera fondati timori che ci venga a sbattere contro qualche auto. Se poi é buio e/o piove o c'e nebbia una raccomandazione al proprio santo protettore é opportuna.
Se non vogliamo rischiare la dobbiamo attraversare a 'spicchi' diciamo come farebbe un Pedone: ci approssimiamo ad una uscita della rotatoria in bici o con la bici condotta a mano superiamo la prima uscita, ci avviciniamo alla seconda e facciamo lo stesso sino ad arrivare ad imboccare la nostra uscita.
E' un provvedimento estremo ma salviamo la pelle.
Arrivati a casa studiamo sulla cartina geografica un altro percorso, magari anche un pò più lungo ma che ci consente di evitare questa pericolosa rotonda.
Attenzione ai restringimenti delle strade quando si immettono nella rotatoria a singola corsia. Onde impedire l'ingresso affiancato di due auto nelle rotatorie a singola corsia la strada si restringe progressivamente sino all'imbocco della rotatoria. In talune rotatorie la strada che si immette si stringe sino a raggiungere una dimensione tale per cui una bici + un auto non possono passare affiancate o se ci passano non c'é un'adeguata distanza di sicurezza: o passa la bici o passa l'auto. Tutto ok se sulla stessa carreggiata si trovano solo auto ma se in corrispondenza di tale restringimento c'e un'auto e una bici chi passa? E' ovvio che l'Automobilista che sopraggiunge dopo la bici dovrebbe rallentare, lasciare transitare la bici nella strettoia e solo quando é uscita dalla strettoia passare. Questo in teoria ma in pratica il Ciclista che pedala con lo specchietto vede che l'auto che arriva dietro appena vede che la bici sta per immettersi nella strettoia accelera per passare prima. Poi c'e un'altra parte di Automobilisti che non si pongono neppure il problema: passano nella strettoia a pochi centimetri dalla bici e se per caso dovessero urtare il Ciclista? Peggio per lui poteva andare in macchina e non sarebbe andato all'ospedale. Per tentare di far rallentare l'auto dietro in tali casi il Ciclista può mettere in campo il trucco della finta sbandata. |
Conclusioni
La enorme diffusione di rotatorie non provoca problemi agli
automobilisti perché funzionano bene quando a fronteggiarsi sono i mezzi
a motore, il problema é tutto dei ciclisti che, magari al termine di
una pista ciclabile super protetta, si trovano dinnanzi una delle innumerevoli
rotatorie che li espone ai rischi sopra descritti.
Se si potesse mettere su un piatto di una bilancia l'incremento di sicurezza
connesso alla massiccia costruzione di piste ciclabili fatte negli ultimi 20
anni e sull'altro piatto l'incremento dei rischi causato dalla altrettanto massiccia
costruzione di rotatorie si vedrebbe che la bilancia non si muove perché,
a fronte di un indubbio incremento di sicurezza introdotto dalle piste ciclabili,
c'e un corrispondente incremento dei rischi connesso alla enorme diffusione
di rotatorie e quindi per i ciclisti non e cambiato niente dal punto di vista
della sicurezza.
Chi inizia a pedalare oggi non può che prendere atto della attuale situazione
perché non ha termini di paragone ma chi pedala da tempo sa che l'assetto
viabilistico sino agli anni 90, quando non si sapeva neppure cosa erano le piste
ciclabili e le rotatorie erano presenti solo nelle grandi piazze, era più
favorevole al Ciclista perché pedalare ed avere sempre sulla destra il
ciglio della strada o un marciapiede è più sicuro che transitare
tra le forche caudine di una rotatoria dove il Ciclista deve mettersi totalmente
in gioco e non ha una zona franca che lo protegga.
Quando non c'erano ne rotatorie ne piste ciclabili il Ciclista che pedalava vicino al marciapiede o al ciglio della strada viaggiava sicuro, le strade erano larghe perché non dovevano, come ora, essere ristrette per far posto alle piste, quasi sempre ciclo pedonali segregate da cordoli e i pericoli che gli venivano da dietro erano insignificanti perché le auto avevano quasi sempre abbondanza di spazio per superare in sicurezza il ciclista.
Giunto all'incrocio, semaforizzato o no, il Ciclista decideva lui quando superarlo, era, a suo modo, padrone della sua sicurezza, non era in balia di nessuno come oggi quando entra in una rotatoria.
Eppure esisterebbe qualche alternativa all'attuale tendenza. In molti stati Americani ma anche della Europa dell'Est , ad esempio, le rotatorie sono poche e i Ciclisti viaggiano in strada su una linea (LANE) a loro dedicata e li le cose vanno molto meglio per i Ciclisti, come da noi, qualche decennio fa..
links:
https://wsdot.wa.gov/Safety/roundabouts/PedestriansCyclists.htm