PEDALARE SULLE STRADE

Strade con carreggiata larga

Non ci sono problemi per il Ciclista in quanto i mezzi a motore lo sorpassano senza e toccare lo sterzo e anche se vanno forte non rappresentano un pericolo.

Strade con carreggiata stretta

Qui ci si riferisce alle strade nelle quali la bicicletta si trova nella stessa traiettoria delle auto che la seguono per cui quando sorpassano il Ciclista occorre innanzitutto che l'Autista si accorga in tempo che ha davanti una bicicletta, agisca sul volante dell'auto e lo superi "tenendosi da questo ad una adeguata distanza laterale". Il Codice della strada non indica quanto debba essere la distanza minima per superare un Ciclista ma gli Automobilisti prudenti sanno, da sempre, che il Ciclista in ogni momento può sbandare o cadere perché é su due sole ruote e quindi fanno il sorpasso molto alla larga stando ad almeno due metri dalla bicicletta.

Sino alla fine degli anni 90 queste strade non hanno mai costituito un problema perché gli Automobilisti erano attenti alla guida e non come oggi che spesso guidano con mani occhi e cervello sullo smarphone, c'era anche più rispetto del Ciclista che non veniva quasi mai sorpassato se non c'era una sufficiente distanza di sicurezza. Oggi, da questo punto di vista, é cambiato il mondo perché oltre ai distratti ci sono ubriachi e drogati alla guida e non pochi Automobilisti sorpassano la bici passandogli molto vicino per cui al minimo imprevisto c'e l'incidente.

Su queste strade il Ciclista che vuole tentare di ridurre il rischi che qualche auto gli vada addosso deve innanzitutto rendersi visibile il più possibile indossando il giubbino giallo rifrangente, anche di giorno, in modo che i 'distratti' e chi guida sotto gli effetti di alcol o droga noti prima che ha davanti una bicicletta e dotare la bici di uno specchietto retrovisore, utile per porre in essere qualche strategia difensiva. Esaminiamo di seguito le principali situazioni.

STRADA A SENSO UNICO: gli Automobilisti prudenti non sorpassano il Ciclista perché non hanno un adeguato spazio di sicurezza e quindi stanno dietro il Ciclista, gli imprudenti, invece, cercheranno il minimo varco per superarlo. In queste situazioni, se la strada é breve, il Ciclista può pedalare spostato verso il centro in modo da impedire il sorpasso.

Tale comportamento é tollerato dagli Automobilisti impazienti che seguono se non gli si fa perdere non più di qualche decina di secondi perché se la strada fosse lunga diventa impraticabile questa strategia perché il Ciclista rischia di incappare in discussioni che sulla strada é meglio evitare e poi perchè il Codice della strada non lo permette.

Ecco cosa dice il Codice in merito al veicolo sorpassabile che vale anche per le biciclette:

Articolo 148 comma 4. "L'utente che viene sorpassato deve agevolare la manovra e non accelerare. Nelle strade ad una corsia per senso di marcia, lo stesso utente deve tenersi il più vicino possibile al margine destro della carreggiata."

Articolo 148 comma 5. "Il veicolo lento deve rallentare e, se necessario, mettersi da parte appena possibile, per lasciar passare i veicoli che seguono".

Il Ciclista che impegna tutta la carreggiata perché pensa di difendere meglio la sua incolumità deve avere la consapevolezza che sta violando il Codice della strada e in caso di investimento da parte del veicolo che segue potrebbe vedersi addossata parte della responsabilità nell'incidente.

STRADA A DOPPIO SENSO DI MARCIA: gli Automobilisti prudenti che stanno dietro il Ciclista, quando dalla corsia opposta non giungono auto lo sorpassano in tutta sicurezza perché sconfinano nella corsia opposta e quindi il Ciclista può stare tranquillo, mentre gli imprudenti continuano a sorpassare il Ciclista da vicino anche se hanno a disposizione spazio per fare un sorpasso sicuro. I rischi raggiungono l'apice in un paio di situazioni che vale la pena esaminare perché qualche azione difensiva il Ciclista la può mettere in campo.

Veicolo che da dietro si avvicina al ciclista e in contemporanea ne arriva uno dalla corsia opposta. La situazione da impedire é che il forsennato che arriva da dietro ci sorpassi negli istanti in cui siamo anche affiancati dall'auto che proviene dalla corsia opposta perché, causa la mancanza di spazio, verremmo superati ad una distanza troppo pericolosa per cui se il Ciclista dallo specchietto vede che si sta per verificare questa situazione si mette gradualmente a pedalare spostato verso il Centro della strada per impedire di essere sorpassato e rimane in questa posizione sino a quando l'auto della corsia opposta si é allontanata dopo di che riprende a pedalare vicino al margine della strada.

Sorpasso in curva. Il rischio da evitare qui é quello di essere stretto dall'auto verso il margine della strada e per evitare ciò il Ciclista che vede arrivare alle sue spalle un'auto si sposta verso il centro durante la curva al termine della quale torna a pedalare vicino al margine della strada e consentire in tal modo all'auto che lo segue di sorpassarlo.

No distrazioni quando si pedala nel traffico

Il Ciclista che pedala in mezzo al traffico deve avere una condotta simile all'Automobilista o al Motociclista prudente.

Non deve mai distrarsi perché deve monitorare costantemente cosa succede davanti alla bici, cosa succede dietro, di fianco e deve osservare tutte le asperità della strada come buche, tombini, grigliati ecc.

Alcune situazioni di rischio si sviluppano nel giro di qualche secondo. Ad esempio: pedaliamo vicino ad una fila di auto parcheggiate, giriamo la testa verso la carreggiata opposta per guardare una cosa che ci interessa e in quei pochi secondi avanti a noi c'e una portiera di un'auto che all'improvviso si apre rischiando di farci cadere.

Ci sono poi delle distrazioni volute e prolungate che espongo il Ciclista a grossi rischi come la moda di pedalare ascoltando la musica. A seguito di tale deprecabile comportamento il Ciclista inibisce l'udito che é un sensore importante per captare incipienti rischi che gli possono provenire alle spalle.

Come fa a sentire il rumore di un grosso camion che sta per passargli accanto e di conseguenza allertarsi?

 

Auto che dalla corsia opposta si sorpassano tra loro

Mentre si pedala su una strada extraurbana capita di vedere innanzi a noi una macchina che sbuca all'improvviso dalla fila della corsia opposta, invade la nostra corsia e sorpassa uno o più auto passando, se la strada non é molto larga, a mezzo metro dal Ciclista magari a 120 km allora.

Questa situazione é l'ennesima prova di quando irrilevante sia una bicicletta sulla strada agli occhi di molti Automobilisti. E' vero che c'e una generazione di Automobilisti che magari non é mai salita su una bici, neanche da bambino e quindi non si rende conto del timore che tale comportamento trasmette nel Ciclista ma questo non giustifica tale comportamento.

Se al posto della bici ci fosse sta una macchina il sopraccitato sorpasso sarebbe avvenuto ugualmente?

Sicuramente no, perché si sarebbe verificato uno scontro frontale disastroso.

Dato che c'e solo una bicicletta, che magari si trova a filo della riga continua bianca, l'Automobilista considera la sua presenza sulla strada uguale a zero e fa il sorpasso.

Tale comportamento appare quindi molto irrispettoso del Ciclista oltre che potenzialmente pericoloso perché il Ciclista non sa se il sorpassatore ha visto realmente la Bicicletta.

Tal situazioni assieme alla presenza della Bicicletta sulla rotatoria  sono emblematiche della difficoltà di pedalare con sicurezza Italia.

Per essere pronti ad affrontare eventuali situazioni di pericolo create dall'auto che per sorpassare ha invaso la nostra corsia occorre che il Ciclista tenga sempre sottocchio cosa accade nella corsia opposta.

Se ci sono auto ben distanziate nessun problema ma se c'é un gruppo di auto ravvicinate o solo 2 auto ravvicinate il Ciclista deve essere pronto ad assistere al sorpasso di quella che sta dietro e vederla passare a poca distanza da se se la carreggiata non é molto ampia.

Negli istanti in cui l'auto passa accanto al Ciclista egli deve essere pronto ad andare fuori strada, magari nel fosso se si dovesse accorgere che l'auto non ha visto la bicicletta.

 

Attenzione ai tombini e grigliati

Il rischio é quello che si incastri la ruota nelle fessure. Le MTB con pneumatico largo sono immuni da tale problema ma le bici sportive e da corsa con pneumatico stretto espongono il Ciclista al rischio di caduta se la ruota si infila nella parte cava.

 

tombini Se sono montati correttamente, con le cave longitudinali rispetto al senso di marcia della bicicletta, ci si può salire anche con le bici da corsa che non c'e problema in quanto le fessure sono ortogonali alla ruota e quindi non possono intrappolarla.

Ecco qui sotto un tombino montato correttamente:Tombino stradale

 

grlgliati Se il tombino qui sopra fosse montato per errore con le cave nel senso di marcia (C'e ne sono parecchi montati sbagliati in giro) e la ruota anteriore entrasse in una di dette cave si può cadere, quindi, prima di passarci sopra osservarlo: se ci si accorge che é montato con le fessure nel senso di marcia della bici e non possiamo evitarlo, occorre fare una piccola sterzata in modo che la ruota non sia mai assiale con la cava, occorre usare la stessa tecnica di quando si passa sui binari del Tram.

Sono delle griglie poste lungo tutta la larghezza della strada, qui sotto c'e la figura.

Attualmente nel Nord Italia é raro trovare grigliati in grado di intrappolare la ruota da corsa in quanto la cava ha una misura inferiore allo spessore del pneumatico della bici da corsa ma ve ne possono essere in giro di rotti come quello mostrato qui sotto.

Nota: La maggioranza dei contenuti di questo Manuale traggono origini da situazioni realmente vissute in molti anni di pedale ma per non cadere in personalismi l'Autore raramente ne fa cenno.

Qui, al solo fine di far comprendere cosa può accadere quando la ruota viene intrappolata in una fessura di un tombino, racconto cosa mi é accaduto.

.... Scendevo piano da una discesa perché avevo smarrito la strada. Mentre cercavo di capire dove mi trovavo sono transitato su un grigliato a maglie larghe e lunghe, della stessa misura in cui entra alla perfezione una ruota bici da corsa, mi sono distratto un attimo e in pochi istanti, senza neppure accorgermi cosa stesse accadendo, la ruota davanti é entrata per alcuni centimetri in una fessura del grigliato ed é stata istantaneamente intrappolata e bloccata come da una forza infinita. Con la ruota bloccata nel grigliato ho fatto, assieme alla bici, una rotazione di 270 gradi tipo salto mortale sbattendo violentemente sull'asfalto con la schiena e la nuca: non ci sono state conseguenze ma se non avesso il casco non sarei qui a scrivere questa pagina con buona pace di chi dice che il casco non serve a proteggere la vita del ciclista......

Mi sono dilungato sul problema dei tombini e grigliati che ai più potrebbe apparire una questione marginale per far comprendere che la loro presenza sulla strada va sempre valutata.

 

Nota: Sui grigliati con la bici da corsa o sportiva bisogna passare con attenzione.

Il modo di passarci sopra indenni consiste nel fare una piccola sterzata quando siamo sopra in modo simile a quando si passa sui binari del Tram.

E' evidente che il Ciclista che cade causa grigliato con il Cellulare fa una foto, se necessario verbale pronto soccorso e poi richiesta risarcimento danni a chi ha in gestione la strada (Comune, Provincia o Regione ). Clicca qui per saperne di più

 

Il Ciclista gira a sinistra

Se alle spalle del Ciclista non ci sono macchine o sono ad opportuna distanza di sicurezza si allunga il braccio sinistro per manifestare l'intenzione di girare e ci si porta progressivamente al centro della strada ( In bici nel traffico mai fare manovre brusche ed imprevedibili per chi sta dietro) e se non sopraggiungono auto dalla carreggiata opposta, si può completare la manovra attraversando l'altra parte della carreggiata come se si fosse alla guida di un'auto o una moto.

Se invece dietro al Ciclista ci sono parecchie auto o la situazione non appare chiara é meglio rinunciare e accostarsi a destra e fare l'attraversamento ad angolo retto quando non transitano auto nei due sensi. Si perde magari un minuto ma siamo sicuri di non correre rischi.

 

Attenzione ai Camion

Quando nello specchietto il Ciclista vede arrivare un Camion o ne sente il rumore (se non ha le cuffie) deve allertarsi.

Innanzitutto deve serrare con maggior forza il manubrio in quanto se il camion va forte potrebbe determinare uno spostamento d'aria che fa sbandare il Ciclista.

Se la strada é stretta per tentare di farci sorpassare ad una maggiore distanza possiamo attivare il trucco delle finta sbandata.

Se ci siamo spostati con la bici all'estrema destra della carreggiata per far passare il camion, prima di ritornare a pedalare dove eravamo prima del sorpasso, osservare che il camion é passato tutto e non vi sia anche un rimorchio in quanto se passato il primo pezzo ci spostiamo subito e poi segue un rimorchio andiamo dritti al Cimitero.

Se nonostante tutti gli accorgimenti il camion ci sorpassa molto da vicino e contemporaneamente si determinasse un imprevisto che stimiamo possa farci sbandare o deviare dalla traiettoria come una buca o tombino non esitare a puntare con la bici verso il fosso e al limite cadere li: manovra estrema ma non andremo sotto le ruote del Camion.

Dalla cronaca risulta che ogni anno qualche Ciclista viene eliminato da camion che vengono alle spalle del Ciclista.

 

Ostacoli improvvisi sul percorso

l'Automobilista che all'improvviso apre la porta, una buca, asfalto dissestato provocano nel Ciclista l'istintivo gesto di scansarli: in certe situazioni é un errore, vediamo perché.

In bici nessun gesto deve cogliere di sorpresa chi sta dietro la bicicletta.

In aree molto trafficate se scansare uno dei citati ostacoli vuol dire deviare all'improvviso dalla traiettoria ci si espone ad essere investiti dal veicolo che magari sta per sorpassarci irresponsabilmente a pochi centimetri di fianco.

In tutte le situazioni in cui non abbiamo il tempo di realizzare cosa sopraggiunge dietro e di fianco e a che distanza si trova e meglio tirare dritto e andare contro l'ostacolo, frenando ovviamente.

Con tali comportamenti e il casco in testa alla sera si torna a dormire nel proprio letto.

Ripetere lo stesso percorso aumenta la sicurezza del Ciclista

Il Ciclista che fa sempre lo stesso percorso o un un SET di percorsi é in grado di aumentare in modo considerevole la sua sicurezza.

Ogni percorso ha dei punti critici che, se conosciuti, possono venire meglio affrontati dal Ciclista. In fondo a questo paragrafo é illustrata una tipica situazione che se conosciuta prima é meglio.

Il Ciclista prudente quando percorre per la prima volta un percorso urbano o interrurbano lo deve fare con l'obbiettivo di individuare preventivamente eventuali situazioni critiche che oltre agli STOP possono essere restringimenti di carreggiata, rotatorie particolarmente trafficate ecc.

Se al termine dell'esplorazione il Ciclista stima che complessivamente ritiene di poter affrontare i rischi constatati farà entrare nel suo repertorio il nuovo tracciato. Se, viceversa, ritiene la nuova strada molto rischiosa la cancella e non la percorre più se non in situazioni di emergenza.

Attenzione agli incroci con scarsa visibilità

Qui sopra c'e la foto di un tipo di incrocio su cui val la pena soffermarsi perché in Italia ce ne sono a migliaia simili. Sono incroci dove il Ciclista non vede in anticipo se nella sua carreggiata sta per immettersi un mezzo.

La situazione é quella che vede il Ciclista percorrere una strada con precedenza, frecce A e B. Essendo su una strada con precedenza il Ciclista potrebbe andare anche forte.

Prima che mettessero lo specchio che si vede nella foto qui sopra quasi ogni Domenica era possibile vedere, in prossimità dell'incrocio, un Ciclista a terrà perché investito dall'auto che usciva dallo STOP.

Questo accadeva perché il Ciclista (Principiante o inesperto) se scendeva veloce lungo la traiettoria B veniva centrato dal muso dell'auto che pur essendosi fermata allo STOP nella fase di avanzamento entrava in collisione con il Ciclista il quale se la vedeva davanti all'ultimo momento ma anche l'Automobilista la vedeva sbucare all'ultimo momento.

I Ciclisti esperti si portano in prossimità dell'incrocio sul tracciato A perché sanno riconoscere tali incroci che non consentono di vedere se sta per immettersi sulla loro trada un auto, per cui, si portano in prossimità dell'incrocio si portano al centro della strada, in modo da acquisire due vantaggi rispetto al Ciclista B che pedala raso linea bianca:

1) Si allontanano dall'ipotetico muso dell'auto che si dovesse immettere.

2) Aumentano l'angolo di visuale, in pratica riescono a vedere un pò dentro la strada con lo STOP in modo da sapere in anticipo se sta per immettersi qualche cosa e avere più margine per scansarla.

Da quanto detto sopra se ne può trarre la seguente regola generale:

Negli incroci con scarsa visibilità il Ciclista, se pedala vicinissimo al margine della carreggiata, deve rallentare per potersi arrestare se, all'ultimo momento sbuca il muso di un'auto dallo STOP, oppure, se il traffico alle spalle lo consente può continuare a marciare ad andatura elevata ma deve portarsi al centro della strada, in prossimità del tracciato B.

Gli incroci con scarsa visibilità, mettono a nudo i limiti intrinseci delle piste ciclabili esponendo i Ciclisti a rischi maggiori rispetto alla pedalata su strada veicolare.

Infatti, come abbiamo visto sopra, il Ciclista quando impara a riconoscere i citati incroci se pedala sulla strada veicolare si allarga verso il centro della strada come mostrato riducendo i rischi di collisione con il mezzo che dovesse sbucare dall'incrocio, manovra che non può fare se pedala incanalato sulla pista ciclabile che lo butta a raso nell'incrocio con la strada che si immette e quindi si trova davanti il muso dell'auto all'ultimo momento.

A notizia si rileva che dopo l'applicazione dello specchio parabolico visibile nella foto sopra sono cessati gli investimenti di Ciclisti perché é stato posizionato in modo che si possa vedere in anticipo se c'e un mezzo che sta per impegnare l'incrocio.

Attenzione ai controluce

All'alba e al tramonto il sole può abbagliare pesantemente gli automobilisti che viaggiano controluce e talvolta a farne le spese sono Ciclisti e Pedoni. Si tenga presente che oggi ci sono molti ultraottantenni alla guida di auto e la loro acutezza visiva é messa a dura prova nei controluce.

Il problema dell'abbaglio deve allertare il Ciclista agli incroci e alle rotatorie dove egli ha la precedenza nel senso che il Ciclista se rileva che l'automobilista all'incrocio ha il sole in faccia  deve rallentare, scampanellare o fare un fischio in modo da attirare l'attenzione  e stare pronto a inchiodare la bici se si accorge che l'auto non si ferma per farlo passare  perché non lo ha visto.

Superamento code di auto ferme

Se si passa tra le auto e il marciapiede bisogna andare piano perché qualche soggetto potrebbe aprire la porta dell'auto e far cadere il Ciclista e poi é anche vietato dal Codice della strada anche se al riguardo i Vigili sono indulgenti. (Purché il Ciclista non sia causa di incidente) perché si rendono conto che in molte situazioni tale passaggio rappresenta l'unica ragionevole soluzione per il Ciclista immerso nel traffico.

E' possibile superare code di auto, con maggiore velocità e sicurezza, superandole da sinistra come fanno le moto.

In questo caso, però, esiste la possibilità che qualche Automobilista esasperato dalla fila, esca improvvisamente per fare una retromarcia e tornare indietro o tentare un'impresa disperata di superamento della fila, rischio accentuato negli ultimi anni perché la freccia la usano sempre meno Automobilisti.

In questa evenienza, se il Ciclista transita a filo delle auto, può essere fatto cadere dal suddetto Automobilista che improvvisamente esce dalla fila.

Per prevenire ciò, in tutte le situazioni in cui non sopraggiungono auto dal senso opposto, é meglio marciare nel mezzo della corsia opposta e comunque il più distante possibile dalle auto in coda.

Quando arriva un'auto dal senso opposto ci si accosta alle auto ferme o quasi ferme per il tempo strettamente necessario a farla passare, poi si ritorna a pedalare al centro della strada e si va avanti. In questo modo si domina tutta la situazione e si può reagire con prontezza a qualsiasi manovra imprevista di un automobilista in coda.

Conclusioni

Sono finiti i tempi in cui si poteva andare in Bicicletta in mezzo al traffico senza alcuna preparazione perché certi di essere rispettati, oggi le strade sono una giungla e solo i Ciclisti più avveduti e preparati possono sperare di non fare una brutta fine.

 

Altri situazioni:

-Adulti con Bambini

- Agli incroci

- Alla rotatoria